Costruito nel 1737 per volontà di Carlo III di Borbone, il Real Teatro di San Carlo è il tempio lirico più antico d’Europa. Celebrato da letterati, quali Standhal e Rousseau, e da artisti del calibro di Mozart e Bach, è stato anche riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Distrutto da un incendio nel 1816, fu voluto nuovamente dal re Ferdinando I di Borbone che incaricò l’architetto Antonio Niccolini di ricostruirlo come era una volta. Il San Carlo visse gli anni del suo massimo splendore nel corso dell’Ottocento, grazie alla direzione di Domenico Barbaja, uno dei più grandi impresari di Italia e d’Europa. A questo periodo risalgono le stagioni dirette da Rossini e Donizetti. Con il passare degli anni anche altri grandi artisti di fama internazionale hanno calcato le scene del teatro napoletano. Si ricordano Niccolò Paganini, Saverio Mercadante, Giuseppe Verdi e tanti altri.
Il San Carlo può ospitare più di tremila spettatori divisi all’interno di cinque file di palchi, disposti a ferro di cavallo, un loggione e un palco reale. Il palcoscenico è lungo circa trentacinque metri.
Per scoprire di più sulla storia del lirico napoletano è possibile visitare il MEMUS, Museo e Archivio Storico del San Carlo. Lo spazio, inaugurato nel 2011, è situato all’interno del Palazzo Reale. Comprende una galleria virtuale in 3D, un bookshop, una sala per eventi e un centro di documentazione sulla storia del Teatro.